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l’originale, fin dove è possibile. Quanto al testo greco mi pensai di pubblicarlo a parte in altro tempo, con un commento latino in forma di note, frutto dei lunghi studi durati su quel poeta tanto celebrato dall’antichità, e che Leopardi1 lamenta non sia abbastanza letto e studiato dai moderni.

Da questo volumetto volli quindi tener lontano quanto vi ha di disameno nel campo ispido della critica filologica: intesi a questo solo, offrire un libro di poesie antiche vestite, bene o male, alla moderna. In questo discorso pertanto io toccherò solamente di ciò, che può parere necessario a sapersi, cioè della vita d’Esiodo, del tempo in cui visse, della materia ed indole delle sue opere giunte fino a noi, e in modo tutto speciale della sua dottrina cosmogonica, e infine del giudizio degli antichi e dei moderni sovra i suoi poemi.

  1. Studi filolog., pag. 150, ediz. Le Monnier 1845.