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introduzione | 45 |
il modello, nel quale sieno da considerare soltanto differenze di quantità (Cfr. cap. VI).
Proseguiamo la rivista dei metodi che convengono ai nostri scopi.
Al metodo storico si può, in un certo senso, contrapporre il metodo fisio-psicologico come fu inteso da Helmoltz.
Cogliere lo sviluppo delle conoscenze non più nella serie fenomenica che la Storia ce ne offre, ma attraverso lo studio degli organi di sensazione e di pensiero, sembra costituisca la via diretta per accedere alle questioni gnoseologiche.
Ma già abbiamo accennato alle difficoltà di una siffatta indagine fisiologica, e senza menomare il pregio di taluni acquisti emersi dall’analisi delle sensazioni, insistiamo ancora che esiste un altro ordine di connessione sintetico, in cui importa soprattutto di considerare gli oggetti psicologici, in ispecie quelli cui si riferisce il nostro studio.
Per riguardo a codeste connessioni anche il metodo psicologico della evoluzione appare insufficiente, almeno nel modo come esso viene inteso da Spencer, a fornire una vera spiegazione dei problemi della conoscenza; non tanto a cagione delle vedute esclusivamente epigenetiche di questo filosofo, quanto per il carattere particolare delle questioni stesse di cui si tratta.
Il procedimento della conoscenza, sebbene sorga da uno sviluppo continuo, ha un significato qualitativo discontinuo. Cioè, ad un certo punto dell’evoluzione psicologica, una certa condizione del pensiero può acquistare per rispetto alla conoscenza, un valore che non possedeva innanzi a nessun grado. Inoltre la Psicologia evolutiva, volgendosi allo studio dei fenomeni più semplici, resta lontana dall’oggetto proprio di una Gnoseologia, che si proponga di chiarire il processo di formazione della Scienza la più elevata.
Un terzo metodo che si palesa fecondo nello studio dei problemi gnoseologici, consiste nell’esame critico diretto della Scienza, riguardata essa stessa come il fatto da spiegare.
È un metodo di osservazione e di confronto anologo a quello delle scienze naturali.
Conviene del resto considerare la conoscenza nel più alto grado del suo sviluppo, piuttosto che la conoscenza volgare.
Il botanico, il quale trova diffìcile distinguere nell’embrione le parti costitutive, non ha che da lasciar crescere la pianta, perchè queste gli appariscano nettamente differenziate. In modo analogo lo sviluppo scientifico dei concetti mostra l’importanza degli elementi dell’ordine fisico e dell’ordine psicologico, da cui la loro formazione è risultata.
Ciò apparve chiaramente all autore di questo scritto, per la prima volta nella Geometria, quando vide tre rami di codesta scienza staccarsi dal tronco