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312 capitolo vi


Tuttavia il successo non è completo, e tutto sommato si deve constatare che:

1) Le conclusioni verificate hanno spesso una generalità maggiore delle premesse, sicchè non valgono a fornire una dimostrazione delle ipotesi della Meccanica classica più precisa di quella che si desume dalle osservazioni ed esperienze dirette (§ 16).
2) La spiegazione meccanica di alcuni fenomeni esige l’aggiunta di considerazioni di media e di limite (§ 15).
3) Altri fenomeni sfuggono alla previsione della teoria meccanica, e non possono accomodarvisi se non a patto di accettare delle ipotesi un po’ artificiose e non bene determinate, tali, p. es.: i fenomeni d’isteresi (§ 12).
4) Infine taluni fenomeni ottici o elettro-magnetici sembrano condurre ad una diretta contraddizione dei principii della Meccanica classica, ed in ispecie del principio newtoniano d’azione e reazione (§ 27).

Emerge quindi la conclusione che:

La Fisica, anzichè porgere una verifica più precisa della Meccanica classica, conduce piuttosto a correggere i principii di questa scienza, presi a priori come rigorosi.

E risulta anzi che la correzione portata dall’Ottica elettro-magnetica investe il principio d’inerzia generalizzato, mercè cui il principio newtoniano d’azione e reazione si deduce da una simmetria statica (cap. V, § 22).

Ora si tratta di vedere quale tipo d’ipotesi possa venir sostituita a codesto principio in una generale Dinamica non-newtoniana, ove si tengano fermi i postulati implicitamente contenuti nei concetti fondamentali e le leggi dell’equilibrio e del moto incipiente (cfr. cap. V, § 23). Si tratta quindi di riattaccare a questo quadro le correzioni che si sono presentate innanzi (§§ 12, 31) ed in ispecie di mostrare come la Dinamica elettrica si riduca appunto ad una determinazione particolare dell’ipotesi non-newtoniana.


Cerchiamo di renderci conto della modificazione che s’introduce nelle vedute classiche, quando si lasci cadere il principio di inerzia generalizzato, e perciò riferiamoci ad un caso schematicamente semplice.

Più corpi A, B, C.... immobili rispetto alle direzioni delle stelle, definiscano un campo di forze entro una certa regione spaziale S.

Ciò significa che portando un punto materiale P in una posizione qualunque di S si deve esercitare una forza nota per tenerlo fermo, forza che per generalità potremo supporre dipendere dalla massa m di P.

Immaginiamo d’imprimere a P un impulso; il moto di P si continua sotto l’azione dell’impulso iniziale e della forza definita come sopra per ogni posizione di S; il principio d’inerzia generalizzato permette di sommare semplicemente queste due circostanze determinanti, ossia di sommare quelle che risultano