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estensione della meccanica 305

sia conservando lo stesso volume (Bucherer, Langevin) sia conservando due assi uguali (Lorentz)1.

Quest’ultima ipotesi è veramente la sola che, combinata alle precedenti, renda conto del principio di relatività, e secondo Poincarè2 si giustifica ammettendo che l’etere eserciti sull’elettrone deformabile e compressibile una pressione costante, il cui lavoro sia proporzionale alla variazione di volume.

Ora le ipotesi sopra accennate portano una radicale trasformazione nella Dinamica classica, la quale viene sostituita con una nuova Dinamica elettrica, di cui diremo più avanti. Ci limitiamo qui a riassumere il resultato a cui si è condotti nella questione che ci occupa.

Il principio di relatività pei fenomeni elettro-magnetici si può spiegare nella teoria di Lorentz mediante le seguenti ipotesi e considerazioni:

1) I corpi sono formati da elettroni i quali si contraggono in una traslazione, riducendosi ad ellissoidi schiacciati, per effetto di una pressione dell’etere il cui lavoro è proporzionale alla variazione di volume dell’elettrone.
2) Tutte le forze sono di origine elettro-magnetica.
3) Le misure che si fanno entro un sistema in movimento sono relative alle dimensioni degli istrumenti, alle forze prese come termine di confronto, ed al tempo locale.

S’immagini il tempo vero t definito rispetto ad un osservatore fisso, legato all’etere; un osservatore trasportato nel moto della materia, il quale comunichi col primo mediante segnali ottici (o elettrici ecc.), adotta una misura del tempo τ, dove


τ = at + b


(cfr. cap. V, § 8); a e b sono costanti locali, dipendenti la prima dalla velocità di traslazione (supposta uniforme) e la seconda anche dalla distanza dell’osservatore mobile dall’osservatore fisso.

La teoria esige che si consideri π corrispondente alle indicazioni positive degli orologi in S, attesochè l’accordo di orologi diversi si stabilisce in S come se il tempo impiegato dalla luce per andare da un punto A ad un punto B sia indipendente dal verso del segmento AB, ciò che non vale più per riguardo al tempo vero, nelle ipotesi di Lorentz.


§ 29. Etere e materia.

La spiegazione del principio di relatività pei fenomeni elettro-magnetici, è stata messa dal Poincarè (l. c.) sotto una forma matematica suggestiva, che possiamo tradurre nel modo seguente:

  1. Cfr. i Proceedings dell’Accademia di Amsterdam, maggio 1904.
  2. Comptes rendus de l’Acad. des Sciences. Paris, juin 1905.
Enriques, Problemi 20