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la meccanica 259


Lasciamo a questo punto la verificazione astronomica della Dinamica; il grado di approssimazione raggiunto, a dir vero già meraviglioso, sembra difficilmente sorpassabile entro questo campo di osservazioni, al quale si dovrà dunque ritornare soltanto dopo un confronto di più larghe esperienze (cfr. cap. VI).

All’infuori dei due casi principali, su cui ci siamo fermati innanzi, giova considerare quale verifica della Dinamica ci porgano altri ordini di fenomeni più complessi, e particolarmente in qual modo una tale verifica venga porta dal funzionamento delle macchine.

Ora tutti sanno che qui le previsioni della teoria esigono correzioni molteplici; le forze, le masse, i legami e i movimenti, che ci appariscono come parte visibile del fatto, non bastano più a determinarlo; occorre considerare accanto a questi degli elementi perturbatori, ed in prima linea l’attrito cui si collegano fenomeni di riscaldamento, elettrizzazione ecc. Si è quindi costretti a riconoscere che la Dinamica rappresenta in tali casi una conoscenza grossolanamente approssimata, e di più che le condizioni suddette hanno un’influenza sistematica, e non possono quindi essere trascurate neppure in una teoria statistica.

Tuttavia codesto apprezzamento verrà modificato nel senso di una verifica più precisa della Dinamica ove si riesca ad estendere l’insieme dei dati visibili, tenendo conto, p. es., dei movimenti vibratorii messi in evidenza dal suono ecc.

Ora codesta estensione è teoricamente illimitata, se si ammetta di oltrepassare mediante ipotesi il campo dell’esperienza. Accanto alla parte visibile dei fenomeni, si sarà indotti così a costruire un mondo ipotetico invisibile, che allontanandosi sempre più da ciò che cade sotto i sensi, assumerà il significato di un intermediario fittizio fra gli oggetti reali (cap. II).

La Dinamica estesa in tal modo potrà dirsi verificata se la corrispondenza stabilita fra gli enti fittizii e la realtà fisica condurrà ad una conoscenza adeguata dei varii rapporti fenomenici, ed in particolare ad una soddisfacente correzione delle previsioni sul movimento.

Ma una siffatta verifica resterà ad ogni modo subordinata all’accoglimento di altre ipotesi ausiliarie, poste a base della rappresentazione mercè cui si valutano le forze. Quale valore sia pertanto da attribuirle esamineremo nel capitolo VI.

Qui vogliamo concludere la nostra critica coll’osservazione seguente:

In una interpretazione estesa della Dinamica soltanto certe combinazioni dei dati elementari di questa assumeranno per definizione il significato di oggetti reali, e la verifica sperimentale porterà direttamente sui rapporti di tali oggetti, cioè su certi teoremi dedotti dai principii ipotetici, presumibilmente non equivalenti alle premesse. Onde si affaccerà naturale l’idea di prendere