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la meccanica | 221 |
significato alcuno, se non si tratti di riconoscere il legame di successione invariabile fra due fenomeni, già definiti come tali per mezzo di sensazioni.
L’esistenza di una forza è un fatto fisico, che viene definito da sensazioni muscolari di sforzo o di pressione. Sotto questo punto di vista la forza non ha nulla di misterioso o di metafisico, più che il moto o un altro fenomeno qualsiasi, la cui definizione reale si riduce sempre, in ultima analisi, ad un gruppo di sensazioni producentisi in certe condizioni volontariamente disposte.
Coloro che vogliono bandire dalla Meccanica l’idea della forza, se, sotto alcuni aspetti, possono giustificare la loro veduta collo scopo di una riduzione dei dati primitivi della scienza del movimento, in verun modo hanno diritto di pretendere che la idea anzidetta sia meno intelligibile di alcun’altra idea geometrica e cinematica, o che la spiegazione di essa involga difficoltà di un ordine superiore. Poichè un concetto fisico sempre si spiega ugualmente coll’indicarne il contenuto sensibile.
Tuttavia i tentativi di eliminare il concetto della forza, palesano la tendenza a sostituire la spiegazione muscolare dei fenomeni con una spiegazione ottica, sia in un senso generale attraverso l’ipotesi di enti fittizii (cfr. cap. VI), sia nel campo circoscritto della Meccanica astronomica, dove i fenomeni si presentano direttamente alla vista.
In questo campo veramente i dati muscolari appariscono come una supposizione, che taluno deride rilevando il carattere antropomorfico della forza attrattiva newtoniana: forse che l’attrazione fra terra e luna o fra terra e sole suppone le sensazioni muscolari di questi corpi?
Ma, se si lascia da parte lo scherzo, non si troverà nulla di ridicolo nella supposizione che un uomo posto sulla terra possa provare sensazioni muscolari corrispondenti all’attrazione lunare o solare; la prima si rivela a noi nelle maree, e la seconda può pure essere messa in evidenza, come modificatrice della gravità, mediante delicate esperienze. Si ha infatti una deviazione del filo a piombo che sale circa a 2’’ nelle 24 ore, e che è stata recentemente misurata da S. Newcomb e Von Sterneck, come dovuta all’attrazione solare, in conformità della previsione teorica. Si noti che anche la supposizione di sensazioni muscolari per riguardo ad un uomo portato fuori della terra, conserva un significato, se pure divenga praticamente non verificabile.
Ad ogni modo una Dinamica astronomica ristretta ai dati visivi può essere edificata bandendo la supposizione della forza. Basterà considerare (col Mach) il principio newtoniano d’azione e reazione, come un rapporto fra le accelerazioni dei punti materiali in moto, ove entrano certi coefficienti (masse).
Ma se può riuscire interessante di ottenere così una descrizione cinematica dei movimenti dei corpi celesti, indipendente dalla Statica, non si