sarte in tutto il resto dell’Eneide mi ha fatto forse pentire di aver lasciato le sarti. — I, v. 328, G.: Per vari casi e per acerbi e duri Perigli è d’uopo a far d’Italia acquisto; Al.: è d’uopo far d’Italia acquisto. Quell’a pare abbia dato molta noia agli editori, perchè tutti la vollero bandita, e con questo ci regalarono un verso molto cadente e slombato. Supponendo, quel che essi doveron supporre, che quell’a faccia le veci di per, a fine di, certamente non se ne cava senso: ma supponiamo che stia invece della particella di; nessuno avrà difficoltà d’intendere queste parole: È d’uopo di far acquisto d’Italia per vari casi e pericoli. Resta però sempre a provare che l’a stia invece del di, e che si possa indistintamente dire: È d’uopo a fare una cosa. Io credo che una tal prova si abbia in questi esempi dello stesso Caro, VI,