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conciliava Egli l’accrescimento dell’autorità sovrana, ed aumentava la felicità dei sudditi, per la quale gli cedevano il possesso dei lor cuori come a Monarca Pio e Benefico, come a Padre Amoroso e Giusto.
O Anima sempre amabile, che all’aureo scettro il colmo unisci delle più eminenti virtù! E chi non versa largo fiume di lagrime al rammentare le tue geste, l’alta Pietà, l’ampia Beneficenza, e la Giustizia sì placida, che mai non si conobbe divisa dalla clemenza e dalla pace? La requie dell’Eterno e la benedizione dei Sardi riposino sull’augusto tuo cenere! Che se il migliore dei Sovrani ha diritto a spremere il pianto de’ suoi sudditi, qual non sarà, o Signori, l’aspro duolo che discende nei nostri cuori per un colpo sì acerbo, sì deplorabile? Ma ci rimane almeno con che disacerbare il comun dolore: con la speme dell’eterno godimento cui il ciel pietoso gli preparava, poichè spirò Egli qual visse nel santo timor di Dio: col rito funebre che andiamo a sciogliere in suo sollievo: e col lieto pensiero dell’eccelse virtù e del valore del Regnante Carlo Alberto, quell’adorato Principe, che l’augusto Defunto qual pegno dell’ultimo suo amore, or compie il doppio anno,