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un luogo ad un altro, finchè ritorni al punto di dove era partito. Applicando agli affari economici questa nozione, diremo una derrata o merce essere in circolazione, quando partendo dal primo possessore o produttore passa successivamente in altre mani, finchè ritorni al primo. Ora di tutte le derrate e merci, intorno alle quali tutta la mole de’ commerci si aggira, altre si consumano ed altre servono all’uso continuo dei nostri bisogni e comodi; la sola moneta come tale non si destina nè all’uso nè alla consumazione, ma si dà e si riceve come pegno e misura delle cose tutte che si consumano e si usano. Quelle dunque entreranno o sortiranno ad ogni momento dalla circolazione, distruggendosi presso il consumatore, fermandosi presso l’usatore; questa sola potrà continuare a passare per tutte le mani successivamente e ritornare ai primi posseditori. Dunque la sola circolazione della moneta dovrà essere considerata in questo luogo. Ora siccome in ogni società economica niente si dà se non per ricevere, niente si riceve se non si è dato, ed ogni contrattazione e baratto suppone due azioni equivalenti o credute tali, ciascuna delle quali appartiene rispettivamente a ciascuno de’ contrattanti; dunque la circolazione della moneta sarà una fedele rappresentatrice delle azioni che si fanno dai cittadini. Chiunque avrà attentamente considerato la natura del valore esposta nel primo Capitolo di questa Parte, avrà veduto che uno zecchino può, per esempio, rappresentare successivamente una certa quantità di vino, poi una certa quantità di frumento, indi un determinato numero di pelli. Quanto più rapidamente questo zecchino sarà passato per un maggior numero di mani, tanto maggior numero di cose avrà esso misurato e rapppresentato. Dunque di un tanto maggior numero di azioni fatte sarà indizio e misura; e quanto più lentamente sarà passato per un maggior numero di mani, tanto meno di azioni avrà rappresentato. Sarà dunque il numero delle azioni de’ cittadini in proporzione della quantità di moneta circolante, del numero delle mani per le quali ella passa e del tempo più breve nel quale fa questi passaggi. Ma se il tempo sarà più breve, supponendo che la moneta non si racchiuda, ma continui a circolare o almeno a produrre altre