De’ passeggleri van d’attorno; ed egli,
Se fia che t’oda nominar, lasciato
Il grave e lento passo, a te veloce,
Credi, verrà.
edipo.
Ben venga; e il venir suo
Sia fausto alla Cittade e a me. Tra i buoni
Chi amico non gli fia? 6
antigone.
Oh Dio! che dire,
O padre, e che pensar?
edipo.
Figlia, che ài?
antigone.
Sopra nobil destriero una donzella
Scorgo appressarsi a noi: le cerchia il volto
Tessalico cappel, che ai rai del sole
Le fa riparo. È forse dessa, o forse
Mi vaneggia il pensier? Parmi, non parmi...
Non so più che mi dir misera! Eppure