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158 | ANNOTAZIONI |
i Coloniati riguardavano quasi un testimonio dell’ira celeste.
(6) Benché i testi e lo Scoliaste intendano: e chi fra i buoni non è amico di se stesso? pure, fatta osservazione, che cambiando lo spirito di una voce in questo passaggio si ottiene il senso indicato nella traduzione, si è adottata questa correzione, da cui risulta una sentenza plausibile a differenza dell'altra, che è ridicola. In fatti come può sostenersi: Quis enim bonus non est sibi ipsi amicus? Lo Scoliaste stesso si avvide dell’assurdità di questa sentenza e cercò di emendarla così: l'uomo dabbene è utile a se stesso e agli amici. Vedasi anco in Brumoy dove il traduttore francese ha stimato bene di darci una sen-