Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
42 | ecce homo |
ritorno: io credo soltanto alla cultura francese, e tutto ciò che si chiama «cultura» in Europa al di fuori di quella mi sembra un equivoco; per non parlare poi della cultura tedesca.... I pochi casi di cultura più elevata che ho incontrato in Germania erano tutti di origine francese; prima di ogni altra la signora Cosima Wagner, di gran lunga la più nobile voce ch’io abbia mai udito in questioni di buon gusto. Se io non leggo, ma amo Pascal, come la più interessante vittima del Cristianesimo, ucciso lentamente, prima nel corpo e poi nell’anima per logica conseguenza di questa mostruosa forma di crudeltà inumana; se ho nello spirito e, chi sa? fors’anche nel corpo qualche cosa della malizia petulante di Montaigne; se il mio gusto d’artista non può difendere senza un intimo sdegno i nomi di Molière, Corneille e Racine contro un genio barbaro come quello di Shakespeare, tutto ciò non esclude che anche i modernissimi autori francesi possano assere per me una compagnia molto divertente. Io non saprei davvero in che secolo della storia si potrebbe pescare in una volta degli psicologi così curiosi e, insieme, così delicati come quelli della Parigi attuale: Paul Bourget, Pierre Loti, Gyp, Meilhac, Anatole France, Jules Lemaître, o, per dirne uno della forte razza, un vero latino cui io sono specialmente affezionato, Guy de Maupassant. Detto fra noi, io preferisco questa generazione a quella dei loro grandi maestri che tutt’insieme sono guastati dalla filosofia tedesca. (Il Taine, per esempio, da Hegel, al quale egli va debitore del non aver capito grandi uomini e grandi tempi). Fin dove arriva, la Germania manda in rovina la cultura. Sotanto la guerra ha «redento» lo spirito in Francia....
Stendhal, uno dei più bei casi della mia vita — perchè tutto ciò che ha avuto importanza per essa, le è stato sempre avvicinato dal caso, mai da una speciale raccomandazione — è assolutamente inestimabile con quel suo preveggente occhio di psicologo, con quel suo modo di cogliere la realtà, che ricorda la vicinanza dell’uomo più reale che ci sia mai stato (ex ungue Napoleonem). E infine, nè questa è la meno importante delle sue qualità, come ateo onesto,