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Parte I. Cap. II. | 55 |
Dio, che non gli levi quelle cose, ch’egli ama tanto; gli dice: O Signore io mi voglio affligere come voi volete; concedetemi solamente questa cosa sola, che vi dimando; ò pure non mi levate questa sol cosa, che io tanto amo. Mà Dio quì è sordo; leva, e toglie le cose più care, e non concede quelle, che più di ogn’altra si desiderano, e à questo modo afflige, e tormenta l’istesso cuore dell’huomo. E questa è una grazia, e un premio, che Dio ci dà. A questo modo l’Angelo consolò Tobia; dicendogli: Quia acceptus erat Deo, necesse fuit, ut tentatio probaret te. i Perche tu eri accetto à Dio, fù necessario, che la tentatione ti provasse, come se gl’havesse detto: Dove è la Virtù, ivi è il suo premio, ch’è l’afflittione. Et è sempre afflitto chiunque è caro à Dio.
a Malach. cap. 3.2. b Prover. c. 14. 16. c 2. Cor. 11.31 d Ps.