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Parte I. Cap. II. | 49 |
pagano ogni cosa à dinari contanti. Così Dio purga, e castiga le nostre colpe con le quotidiane miserie, che ci manda. E questo è un gran favore, ch’egli fa. Perche Dum iudicamur à Domino corripimur, ut non cum hoc mundo damnemur. c Mentre siamo giudicati, siamo castigati da Dio, per non essere dannati con questo mondo, e il Real Profeta David dice: Priusquam humiliarer ego deliqui. d Prima ch’io fussi castigato, havevo peccato. Dov’è la colpa, ivi è la pena.
L’altro fine di Dio è che con l’afflittione ci ammaestra, e ci corregge. Il conoscer se stesso, e il suo poco capitale è cosa di grandissima felicità. Hor questa notitia, e questa cognitione ci vien’insegnata comodissimamente dalle Avversità. S. Gregorio dice chiaramente. Dum exterius percutimur, ad peccatorum nostrorum me-