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676 Scola della Patienza

insidiando la perseveranza, la quale egli sà, che sola fra le virtù è coronata, poiche il fine, e non la pugna è quello che corona. Loda la felicità del navigante, mà quando sarà giunto al porto. E’ poco l’haver pigliato la croce in spalla, se non la porti fino al fine. Vae his, quae perdiderunt sustinentiam.f Guai a quei, che hanno perduto la patienza. Sù dunque, Christiani, forte, e costantemente, accioche non ci si habbia poi à cantar quel verso: Coepisti melius quam definis: Ultima primis dedecori sunt. Cominciaste meglio di quel che voi finite: il fine fa vergogna al principio. S. Paolo partendosi da quei di Mileto, che lo piangevano, dice liberamente: Vincula, et tribulationes Hierosolymis me manent: sed nihil horum vereor, nec facio animam meam praetiosiorem, quam me, dummodo consummem cur-