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Parte II. Cap. VI. 553

settant’anni, e passati, che saranno i settant’anni: farò la visita sopra il Rè di Babilonia, e come un sarmento lo gettarò nel fuoco.

Perciò (Christiano mio) tutti quei, che ti divorano, saranno divorati, e quei, che cercano di distruggerti saran distrutti; e tutti quei, che hor ti rubbano, Iddio farà che siano ancor rubbati. Propterea omnes, qui comedunt te devorabuntur: et universi hostes tui in captivitatem ducentur, et qui te vastant vastabuntur, cunctosque praedatores tuos dabo in praedam.c Ma se ti risanarà dalle tue ferite, e te ne leverà i segni, come fece a Giob, a cui gl’inimici, e una estrema povertà diedero altrettanto di quel, che prima havea. Tu fra tanto aspetta con longanimità tanto l’aiuto, che verrà per te dal cielo, quanto il supplicio, che sarà dato ai tuoi nemici se in questa vita non si emenderanno.