Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/522

498 Scola della Patienza

lamenti, e dica: Mio padre vuol meglio, e ama più mio fratello, che me; poiche à lui lascia far quel che vuole; e io se mi muovo, e fò un tantino contro la sua volontà, subbito son castigato. Tù rallegrati pure sotto le sferzate perche à te si riserva l’heredità. Quia non repellet Dominus plebem suam.b Perche non discaccerà il Signore la plebe sua. Castiga a tempo, non condanna per sempre. Mà à quelli perdona a tempo, e li condannerà per sempre. Eleggiti pur hora quel, che vuoi. Dimmi vuoi tù il travaglio temporale ò pur la pena eterna? Vuoi la felicità temporale, ò la vita eterna? Iddio, che minaccia? Una pena sempiterna. Che promette? Un sempiterno riposo. Quello, in che Dio flagella i buoni, è temporale; quello, in che perdona à i tristi, è temporale; Che se Dio flagella ogn’uno, che si piglia per fi-