Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
370 | Scola della Patienza |
vicino al letto dell’infermo, e sopra vi fece vuotare con gran strepito alcuni sacchi di denari, e che alcuni ancora li andassero contando. Cominciò poi a chiamar ad alta voce l’infermo, dicendogli: Opimio, O là Opimio; Vedi, che se tù non hai cura alla tua robba, già li tuoi buoni heredi ti levano ogni cosa. A queste parole Opimio aprì tanto d’occhi, e svegliandosi da dovero, cominciò a gridare dicendo: e che cosa è questa? Io non sono ancora morto, e mi fate queste cose? Levatevi di quà canaglia, mali Uccellacci, che? veniste a lacerarmi vivo? ò pure mi volete sepellire prima ch’io muoia per pigliarvi la mia robba? Adunque, gli soggiunse all’hora il medico, se tu vuoi campare, fa che tu procuri di stare vigilante. E à questo modo gli passò il letargo.a
Intendete voi questo Christia-