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374 Scola della Patienza

e a questo modo le calamità ci servono per rimedij.

a Horat. l. 2. ser. Sat. 3. b Euseb. Emis. ser. 2. de Prod.


§. 5.

M

Olto elegantemente disse Seneca: Levioribus incommodis graviora sanantur, ubi parum audit praecepta animus, nec curari mollius potest. Quid ni conslitur, si et paupertas, et ignominia et rerum eversio adhibetur? Malo malum opponitur. a Li gravi inconvenienti si rimediano con minori, quando l’animo non vuol star sotto la disciplina, nè si può sanare con cose più molli. Perche non è buon rimedio, in tal caso la povertà, l’ignominia, e la perdita della robba? Un male s’oppone all’altro. Se tù vuoi, che un’infermo non tocchi un cibo, che gli faria dann; la miglior cosa, che si possa fare è, ò non gli lo metter dinanzi, ò met-