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356 | Scola della Patienza |
in questo dicono la sua colpa: io non volsi credere a quell’infermo; non mi rincrebbe niente di quel poverello; non hebbi niente di compassione a quel povero afflitto, e tribulato; mi risi di chi piangea la morte de’ suoi parenti: con molta ragione adunque mi son date hora a provare l’infermità, la povertà, la mestizia, e le lagrime, perche a questo modo imparerò per l’avvenire ad haver compassione a gl’altri.
Il Profeta Geremia di questa maniera và riprendendo i mali costumi dei Moabiti. Fertilis fuit Moab ab adolescentia sua, et requievit in facibus suis, nec est transfusus de vase in vas.e Moab fù sempre grasso, e fertile fin dalla sua gioventù, se n’è sempre stato sopra le proprie feccie, ne mai è stato mutato da uno ad un’altro vaso. Va comparando i Moabiti al vino, che stando troppo nelle