Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
358 | Scola della Patienza |
burlare, giocare, e imbriacarsi d’ogni sorte di piacere. Bibentes vinum in phialis, et optimo unguento delibuti, et nihil patiebantur super contritione Ioseph.1 Se ne stavano bevendo allegramente, e tutti quanti benissimo profumati; e non si curavano niente de i travagli, che pativa il povero Gioseppe. Duri affatto, e senza alcuna pietà, e sopra tutto sempre impatientissimi. Hor ecco quanto vale l’haver imparato costumi, e lettere nella Scuola della Patienza. Poiche ciò è di giovamento non solo all’istesso scolare ma a gl’altri ancora. Si che il condolersi, e l’haver compassione quì s’impara.
a Exod. c. 12. 21. b Matth. c. 18. 33. c Hebr. c. 4. 15. d Hebr. c. 2. 17. e Ierem. c. 48. 11.
- ↑ Amos c. 6. 6.