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Parte II. Cap. II. 351

disprezzati, tenuti in poca stima, e calpestati: E chi è caduto in povertà compatisce facilissimamente a coloro, che hanno corso la medesima fortuna. Et essendo noi stati in diversi travagli habbiamo il medesimo sentimento ch’ebbe la Regina Didone quando disse:
Non ignara mali miseris succurrere disco. f

Imparo alle mie spese ad haver compassione a i poveri meschini. Onde saviamente disse Eschilo poeta: Infeliciter agenti, quivis condolere, et una suspirare promptus est; morsus autem doloris nullus ad hepar penetrat.g Ogn’uno è pronto a condolersi con i tribulati, e a sospirar con loro; Ma la forza del dolore a niuno penetra nel cuore. A questo si può benissimo aggiungere quel detto di Sofocle: Qui ipsi miserias expertil, hi soli ex aliorum af-