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Parte I. Cap. V. 225

ficit diei malitia sua. d Basta ad ogni giorno la malitia sua. Quello di cui noi habbiamo paura, forse sarà, e forse nò: fra tanto, che non è, lasciamo andar questi vani timori.

Qualche volta, non apparendo segno alcuno, che ci annuntij qualche male, l’animo si forma le sue false imaginationi, ò che torce qualche parolina dubia sempre al peggior significato, ò, che si propone l’offesa; che hà ricevuto per molto maggiore di quello ch’è, e và pensando, non quanto quello sia sdegnato, mà quanto possa fare uno sdegnato. Di questa maniera ci spaventiamo delle cose dubbie come se fussero certe; nè consideriamo le cose come sono. Subito ci mette paura un scrupolo. Essamina dunque bene la speranza, e il timore, e lascia di turbarti.

Disse benissimo Epitteto: Homines perturbantur non rebus, sed