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Cielo la gloria del nome Latino. Enea pervenuto in Italia, chiese per sua sposa questa principessa, e Latino sulla fede dell'oracolo gliel'accordò. Turbo, sdegnato per la ingiuria che gli si faceva, dichiarò la guerra ad Enea e sollevò contro lui tutt'i popoli vicini; ma Enea, rimasto vincitore ed ucciso Turno, sposò Lavinia e diede il di lei nome ad una città, ch'egli fondò.
Lazio, paese d'Italia, abitato dai Latini. Saturno perseguitato da Giove suo figlio, e costretto ad abbandonare il Cielo, si ricoverò quivi presso Giano che n'era il re.
Leandro, giovinetto di Abido, amante di Ero (Vedi Ero).
Leda, moglie di Tindaro. Giove s'incapricciò di lei, e cercò sedurla, ma non vi riuscì. Avendo egli ritrovato questa principessa sulla sponda del fiume Eurota, fece cangiar Venere in aquila, e prendendo egli la forma di un cigno in atto di fuggire, come se fosse perseguitato dall'aquila, andò a ricoverarsi nel seno della bella Leda. Sotto siffatta metamorfosi egli la ingannò. A capo di nove mesi ella si sgravò di due uova da uno de' quali uscirono Polluce ed Elena, e dall'altro Castore e Clitemnestra.
Lemnos, o Lemno isola del mare Egeo, ove Vulcano cadde allorché Giove lo precipitò dal Cielo. I Lemnj lo mantennero nella sua caduta, e lo impedirono di fracassarsi, sicché non gli si ruppe che una gamba. In ricompensa di tal servigio, Vulcano stabilì fra essi la sua dimora, e le sue fucine, e fu la loro divinità tutelare.