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337 Brimo | bucca 338 |
Briareus centumgeminus): come genero di Nettuno, dio marino, Briareo.
Brīmo, ūs, f. (Βριμώ), l’adirata, spaventevole, soprannome di Ecate, confusa con Proserpina.
Brīsēis, ĭdos, acc. ĭdem e ĭda, f, (Βρισηΐς), Briseide (== figlia di Brise), Ippodamia, schiava di Achille, rapitagli da Agamennone.
Brĭtannĭa, ae, f., così in senso ampio, Gran Bretagna (Inghilterra, Scozia e Irlanda, quindi al plur. Britanniae), come (comun.) in senso ristretto la più grande isola, Inghilterra e Scozia, Britannia; quindi meton., modo mihi date Britanniam (== res a Caesare gestas in Britannia), quam pingam coloribus tuis, penicillo meo, Cic. ad Q. fr. 2, 13, 2 (2, 15, litt. a, §2) — Deriv.: A) Brĭtannĭcus, a, um, Britanno, Britannico, di o in Bretagna, e Britannicus come soprannome del vincitore delle popolazioni britanniche, figlio dell’imperat. Claudio. B) Brĭtannus, a, um, britanno, sost., un Britanno.
Brĭtŏmartis, voc. ti, f. (Βριτόμαρτις, dal cret. βριτύς == dolce, ricco di benedizioni, e *μάρτις = *μαρτά, vergine), originar. una divinità propizia di Creta, come ninfa di Diana col soprannome di Alphaea e Dictynna.
Brittĭus, Brittĭi, V. Bruttii.
Brixĭa, ae, f., città della Gallia cisalpina, per lo più in possesso dei Cenomani, ora Brescia. — Deriv.: Brixĭānus, a, um, bresciano.
Brogitărus, i, m., genero del re Deiotaro, a cui P. Clodio come tribuno vendè il sacerdozio di Pessinunte e il titolo di re.
Brŏmĭus, ĭi, m. (Βρόμιος), il rumoroso, soprannome di Bacco.
Bructĕri, ōrum, m., antica popolazione germanica, abitante sulla parte occidentale dell’Ems e del Lippe sino alla Selva Ercinia, Brutteri — Deriv.: Bructĕrus, a, um, Bruttero.
Brūges, arc. == Phryges, V.
brūma, ae, f. (BREVMA), contr. da brevissima (sc. dies), tempo dell’apparente fermarsì del sole nel Capricorno, solstizio d’inverno, principio dell’inverno, tempo dei giorni più brevi, bruma (contr. solstitium), 1) propr.: Cic. ed a.: ante brumam, Cic.: sub bruma, Caes.: brumā, nella stagione invernale, Cic.: erat forte brumae tempus, Liv. II) poet., trasl., prop., tempo, stagione invernale, freddo, gelo invernale, iners, Hor.: horrida cano gelu, Verg.: per brumam, Hor.
brūmālis, e (bruma), brumale, appartenente al solstizio invernale o generic. dell’inverno, invernale (contr. solstitialis), signum, il Capricorno, Cic.: dies, il giorno più breve, Cic.: e così sidus, poet. == giorno d’inverno, Ov.: tempus, Cic. poet. ed a.: horae, le brevi ore invernali, Ov.
Brundĭsĭum (Brundŭsĭum), ĭi, n., città della Calabria, posta a semicerchio sul mare, con un porto spazioso e comodo, da cui si partiva comunemente per la Grecia e per l’Oriente, a cui è situata di rimpetto; ora Brindisi. — Deriv.: Brundĭsīnus (Brundŭsīnus), a, um, di Brindisi, plur. sost., Brundisini, orum, m., gli abit. di Brindisi.
Brūtĭānus, V. Brutus.
Brutīdĭus, ĭi, m., soprannom. Niger; storiografo e retore romano, contemporaneo di Tiberio; autore di uno scritto perduto sulla morte di Cicerone.
Brūtĭi, V. Bruttii.
Brūtīnus, V. Brutus.
Bruttĭānus (Brutĭānus), V. Bruttii.
Bruttĭi (Brutĭi, Brittĭi), ōrum, m., Bruzii, abitanti della punta meridionale d’Italia (ora Calabria Ulteriore), anche sing. Bruttius (Brittius), ii, m., Bruzio, collettiv. == Bruzii. — Molto spesso Bruttii (Britti), meton. == il paese dei Bruzii, Bruzio, territorio dei Bruzii, — Deriv.: Bruttĭus, a, um, bruzio.
1. brūtus, a, um, I) grave, inerte, massiccio, pondus, Lucr.: tellus, Hor. II) trasl., bruto, tardo, insensato, sciocco, homo, Pacuv. fr. adulescentia bruta et hebes, Sen.: scherzos., ista culpa Brutorum (di L. Junius e D. Junius)? Minime illorum quidem, sed aliorum brutorum, qui se cautos ac sapientes putant, Cic. ad Att. 14, 14, 2.
2. Brūtus, i, m. (1. brutus), cognome romano della gens Junia, di cui i più noti sono: I) L. Junius Brutus, parente di Tarquinio il Superbo, salvato mediante una stupidità simulata (donde il suo nome); liberò Roma dalla dominazione dei re. II) M. Junius Brutus, figlio della sorella di Catone Uticense, Servilia, e di M. Bruto; uccisore di Giulio Cesare, amico intimo di Cicerone (più vecchio di circa 21 anni); stimato ed operoso come filosofo ed oratore; lo stesso a cui Cicerone dedicò parecchi dei suoi scritti (Orator, Brutus ed a.). III) T. Junius Brutus, congiurato col precedente. — Quindi plur. Bruti. — Deriv.: α) Brūtĭānus, a, um, di (M. Giunio) Bruto. β) Brūtīnus, a, um, di (M. Giunio) Bruto.
Būbastis, is, f. (Βούβαστις), divinità egiziana, uguagliata coll’Artemide dei Greci e la Diana dei Romani (come dea della luna), rappresentata sotto forma di un gatto o con una testa di gatto, perchè il gatto era l’animale a lei consacrato.
Būbăsus e Būbassus, i, f, (Βούβασος, Βούβασσος), antica città della Caria, ad oriente di Gnido — Deriv.: A) Būbăsis, ĭdis, f., di Bubaso, B) Būbassĭus, a, um, (Βουβάσσιος), Bubassio.
bŭbīle, is, n. (bos), stalla di buoi, bovile, Scriptt. r. r. ed a.
būbo, ōnis, m. (βύας), gufo, barbagianni, Ov., Plin. ed a.: come fem. in Verg. Aen. 4, 462.
bŭbulcus, i, m. (bos), bifolco, colui che guida i buoi, Cic. ed a.
būbŭlŭs, a, um (bos), appartenente al bue, bovino, di bue, di vacca, pecus, Varr.: lac, Plin.: caro bubula, Plin., e sempl. bubula, Plaut. (ed a.), carne di bue.
bŭcca, ae, f., la guancia gonfiata, riempita nel parlare, mangiare e simili (div. da genae, la sempl. superficie del viso, le «guancie»), per rabbia, fluentes buccae, Cic.: buccas