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gava di frutto mensile, ora si pagava o cioè secondo i nostri calcoli, all’anno == gl’interessi salivano dal all’, Cic. ad Att. 4, 15, 7. b) dell’eredità, heres ex besse, Plin. ep. 7, 24, 2.

Bessi, ōrum, m. (Βέσσοι), nazione molto suddivisa nella Tracia, che occupava l’intiero Emo sino al Ponto Eusino. — Deriv.: Bessĭcus, a, um, dei Bessi.

bestĭa, ae, f. bestia, belva, come essere privo di ragione, I) generic.: mutae bestiae, Cic. aquatiles, Cic.: ferae, Liv.: scherzos., mala bestia, di lezzo caprino sotto l’ascella (caper), Catull. II) partic., belva destinata a combattere coi gladiatori o malfattori, alqm ad bestias mittere o dare, a combattere colle fiere, Cic. e Phaedr.: condemnare alqm ad bestias (a combattere colle fiere), Suet.

bēstĭarĭus, a, um (bestia), che concerne le bestie, delle bestie, I) agg.; ludus, combattimento di fiere (tra fiere e uomini, come spettacolo), Sen. ep. 70, 22 (al § 20 detto ludus bestiariorum). II) sost., bestiarius, ii, m., gladiatore combattente colle fiere nel circo romano, Cic. ed a.

bestĭŏla, ac, f. (dimin. di bestia), bestiola, animaletto, Cic. ed a.

bēta, se, f., bieta, bietola, pianta, Cic. ed a.

bētīzāre diceva Augusto per languēre (a motivo della mollezza del beta) secondo Suet. Aug. 87.

Bētrĭăcum, V. Bedriacum.

Bĭās, antis, m. (Βίας), di Priene nella Ionia, contemporaneo di Aliatte re di Lidia e di suo figlio Creso, riverito e stimato dall’età posteriore come uno dei così detti sette Savi: Biante.

bĭblĭŏpōla, ae, m. (βιβλιοπώλης), libraio, Plin. ep. ed a.

bĭblĭŏthēca, ae, f., rar. bĭblĭŏthēcē, ēs, f. (βιβλιοθήκη), biblioteca == luogo da riporre i libri, libreria, armadio da libri, sala da libri, raccolta di libri, abdere se in bibliothecam, Cic.: in bibliotheca assidere, Cic.: bibliothecam suam Graecam supplere, Cic.: bibliothecae Palatinae praeesse, Suet. — bybliotheca coll’y in Tac. dial. 21 e 37, ediz. Halm

bĭblĭŏthēcārĭus, i, m. (bibliotheca), bibliotecario, Fronto ep. ad M. Caes. 4, 5.

bĭblĭŏthēcŭla, ae, f. (dimin di bibliotheca), piccola biblioteca, Scritt. seriori.

bĭbo, bĭbi, ĕre, bere, bevere (contr. edere, mangiare), I) propr.: dare bibere, dare da bere, Liv., e dare bibere alqd, Liv.: alqd bibendum alci dare, Sen.: alci ministrare bibere, Cic.: bibere aquam, Cic.: bibere ex fonte, Prop.: pocula, Hor.: uvam, vino spremuto da essa, sugo della vite, Hor. Altre frasi particolari: a) aut bibat aut abeat, beva o se ne vada, Cic. Tusc. 5, 118. b) bibere Graeco more, fare un brindisi ad uno, Cic. II. Verr. 1, 66. c) (poet.), bibere flumen, abitare o trattenersi presso ad un fiume, Hor. e Verg. II) trasl., generic.: accogliere în sè, A) di c. inan., assorbire, succhiare, sat prata biberunt, Verg.: hortus aquas bibit, Ov.: arcus bibit, l’arco baleno assorbe acqua, Verg.: hasta bibit cruorem, beve il sangue mentre penetra nel corpo, Verg. B) di pers.: 1) respirare, Quint. 11, 3, 23. 2) assorbire, aure o auribus alqd, ascoltare avidamente, quasi assorbire colle orecchie, Hor. ed a.

Bibractĕ, is, n., capitale degli Edui, sede molto frequentata degli studi Gallici; ancora attualm. Beuvray.

Bibrax, actis, f., città fortificata dei Remi nella Gallia Belgica, ora Bièvre.

Bibrŏci, ōrum, m., nazione della Britannia; secondo Campden ora the hundred of Bray.

bĭbŭlus, a, um (bibo), I) che beve volentieri, sempre assetato (di q.c.), potor, Hor.: col genit., Falerni, Hor. II) trasl.: di c. inan. == che assorbe un liquido, bibulo, che s’imbeve, lapis, pietra pomice, Verg.: lana, Ov.: nubes, che assorbono acqua, Ov.

bĭceps, cĭpĭtis (bis e caput), bicipite, di due capi, I) propr.: puer, Cic.: puella, Liv.: poet. di due cime, Parnassus, Ov. II) trasl., diviso in due, divisa in fazioni, civitas, Flor.

bĭcŏlŏr, ōris (bis e color), bicolore, di due colori, populus, Verg.: myrtus, verde cangiante, Ov.

bĭcornĭgĕr, gĕri, m. (bis e corniger), bicornuto, dalle due corna, soprannome di Bacco, Ov. her. 13, 33.

bĭcornis, e (bis e cornu), bicorne, bicornuto, di due corna, caper, Ov.: Fauni, Ov.: poet. trasl., della luna nuova, Hor.: della forchetta, dai due denti, Verg.: di fiumi, dai due rami, Verg e Ov.

bĭcorpŏr, ŏris (bis e corpus), di due corpi, manus, dei Centauri, Cic. poët.

bĭdens, entis (bis e dens), dai due denti, biforcuto, I) agg.: forcex, Verg. II) sost.: A) m., marra biforcata, bidente, come strumento dei contadini per zappare il suolo, Plin. e Verg. B) f., come t. t. dei sacrifizi, animale per i sacrifizi dalla doppia fila di denti, cioè che ha già le due fila di denti compiute, partic. pecora, Verg. ed a.: trasl. generic. pecora, Phaedr. 1, 19, 8.

bĭdentăl, ālis, n. (bidens), luogo colpito dal fulmine, il quale veniva quindi purificato coll’offerta di una vittima (bidens) e così ritenuto per sacro, quindi non doveva venir contaminato col contatto, bidental movere, toccare (e quindi profanare), Hor art. poët. 471 e segg.

Bidis, is, f., piccola città della Sicilia a N.O. di Siracusa, nelle vicinanze dell’odierna chiesa di S. Giovanni di Bidini. — Deriv.: Bidīnus, a, um, appartenente a Bidi, Bidino, plur. sost., Bidīni, orum, m., abit. di Bidi, Bidini.

bīdŭum, i, n. (bis e dies), spazio di due giorni, due giorni, Ventidius bidui spatio abest ab eo, Cic.: supplicationes in biduum decretae, Liv.

bĭennĭum, ĭi, n. (bis e annus), biennio, spazio di due anni, Cic. ed a.

bĭfārĭăm, avv. (bifarius), in due modi, in due luoghi, doppiamente, distribuere, Cic.: castra bifariam facta sunt, Liv.

bĭfĕr, fĕra, fĕrum (bis e fero), che porta, che produce due volte, arbor, Varr.: biferi rosaria Paesti, Verg.

bĭfĭdus, a, um (bis e findo), fesso, diviso in due parti, pedes, Ov.: lingua, Plin.

bĭfŏris, e (bis e foris), I) di due porte, di due imposte, fenestrae, valvae, Ov. II) con due