stelle cadenti, incominciate sotto modesti auspicii nel 1798 a Gottinga per opera di due giovani cultori della fisica celeste, Brandes e Benzenberg, in breve tempo si ampliarono e progredirono in modo veramente mirabile. A ciò per fermo contribuirono grandemente gli sforzi concordi di molti dottissimi uomini, già per vari altri titoli assai celebri nei fasti della scienza, come, per citarne alcuni, Olbers, Bessel, De Humboldt, Iohn Herschel, Arago, Quetelet; ai quali tenne poi dietro una schiera sempre crescente di altri dotti ed accurati osservatori: per guisa che ormai non v’ha regione in Europa od in America, in cui le învestigazioni sulle meteore ignee non siano proseguite con grande sagacia ed alacrità. Nè l’Italia nostra cede in ciò alle altre colte nazioni: conciossiachè a Roma il P. Secchi e la signora Scarpellinni, a Milano il prof. Schiaparelli, ad Urbino il P. Serpieri, già da molto tempo attendono con grande zelo a così fatte ricerche; e specialmente il P. Secchi colle sue preziose osservazioni,