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cosmiche. | 11 |
saetta, che, lanciata per aria, subitamente si accese; la paragona ad una stella cadente, e così leggiadramente si esprime:
.... la saetta in su le nubi accesa
Quanto volò, tanto di fiamma un solco
Si trasse dietro, infin ch’ella nel foco,
E il foco in aura dileguossi e sparve.
Tal sovente dal ciel diretta, cade
Notturna stella; e trascorrendo lascia
Dopo sè lungo e luminoso il crine.
Questi versi poco differiscono dagli altri, coi quali la fervida immaginazione del divino Alighieri, di cui il Mantovano poeta era maestro ed autore, così descrive lo stesso fenomeno nel canto XV del Paradiso:
Quale per il seren tranquill e puri
Discorre ad ora ad or subito fuoco,
Movendo gli occhi che stavan sicuri,
E pare stella che tramuti loco;
Se non che dalla parte, onde s’accende,
Nulla sen perde, ed esso dura poco;....
Molti tra i citati scrittori paventavano