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L’Asilo dei Convalescenti a Parigi che è sotto il patronato dell’ imperatrice Eugenia, diè a questo modo il primo esempio di conferenze popolari, e tre ospedali di quella città s’avvantaggiarono, or’ è poco, del benefizio dei libri, per il lascito di cospicua somma che un giovane e distinto medico, Ernesto Godard, stato ivi ammalato, poi morto a Gerusalemme, destinava all’acquisto di una Biblioteca per gli infermi; e i giornali francesi non ha guari si lodavano altamente di questa sapiente disposizione per la quale certo si rendeva meno tedioso e anzi proficuo insieme ed istruttivo il soggiorno negli asili del dolore.
Ma il libro deve ancora discendere messaggero di luce e di pace nelle prigioni e negli ergastoli1. — Non è a credersi quanto giovi il segreto consiglio d’un libro agli infelici racchiusi in un carcere: possono dircelo le anime severe di Marco Polo, di Serra, del Pallavicino, di Federico Confalonieri che ebbero la fortuna d'averne e lo spirito gentile di Silvio Pellico che dal Dante e dalla Bibbia trasse immenso conforto.
Non sempre, come ben avvertiva un mio bravo amico e paziente cultore di studi carcerarii, Alberto Errerà, non sempre giovano ai condannati, nè son troppo frequenti, le conversazioni dei filantropi, dacchè raramente avviene che la dimestichezza sia tale da ingenerare fiducia e l’abito della simulazione rende meno agevole la scoperta della
- ↑ Impariamo della carcere a fare scuola; anco le carceri avrebbero ad avere la loro biblioteca Tommasèo, Dizion. Morale pag. 32.