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ha un istmo che si stende dal golfo d’Ambracia altraverso dell’Eta e della Trachinia fino al golfo Maliaco ed alle Termopili, per lo spazio di circa ottocento stadii. Un altro istno lungo più di mille stadii partendosi dal golfo d’Ambracia già detto attraversa i Tessali ed i Macedoni, e finisce nell’ultimo seno del golfo Termeo. Or questa successione di penisole ci somministra un ordine che non è punto di poca importanza: noi cominceremo dalla più piccola, ma nondimeno più illustre di tutte.

CAPO II.

Del Peloponneso e dei popoli ond’è abitato.


La figura del Peloponneso è somigliante ad una foglia di platano, di larghezza pressochè pari alla larghezza; cioè di circa mille e quattrocento stadii andando da occidente a levante, dal promontorio Chelonata a traverso d’Olimpia e di Megalopoli fino all’istmo; e da mezzogiorno a settentrione, dal capo Maleo fino ad Egio pel paese d’Arcadia. La periferia, chi non si proponga di costeggiarne ogni golfo, è di quattro mila stadii, come afferma Polibio. Ma Artemidoro ne aggiunge altri quattrocento. Qualora poi si vogliano secondar tutti i seni, il numero degli stadii è di cinque mila e seicento. Rispetto all’istmo, nel luogo dove le navi soglionsi trasportare per terra dall’uno all’altro mare1 è di quaranta stadii.

  1. Queste parole nel luogo, ecc., mancano in molti manoscritti.