Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/216

202 della geografia di strabone

ste siano qualità proprie di quelle zone si fa manifesto dall’essere nelle contrade più meridionali l’aria più temperata, e la terra più fertile e più abbondevole d’acqua».

Polibio distingue sei zone, due soggette agli artici, due fra questi e i tropici, due fra i tropici e l’equatore.

A me poi sembra che la divisione in cinque zone sia da preferire per ragioni dedotte dalla fisica non meno che dalla geografia. Dalla fisica, perchè quella divisione risponde ai fenomeni celesti ed a quelli dell’atmosfera; ai primi determinando il meglio che sia possibile i limiti fra i perischii e gli amfischii, e quell’assoluta separazione de’ luoghi, per la quale l’aspetto degli astri presentasi in opposta condizione; ai secondi, perchè, essendo tre le modificazioni maggiori dell’atmosfera rispetto al sole, e più influenti sugli animali, sulle piante e insomma sopra tutte le cose, cioè il difetto, la mezzanità e l’eccesso del calore, queste tre modificazioni concordano colla divisione della terra abitata in cinque zone1: perocchè quelle due zone fredde le quali accusano mancanza di calore, si riducono sotto una stessa condizione di clima: le temperate si considerano anch’esse sotto una medesima mezzanità: e l’altra all’altra condizione, cioè all’eccessivo calore, viene assegnata.

  1. A tutto questo passaggio il Casaubono soggiunge: Cum hoc loco aqua omnino haereat, magnam habebimus gratiam ei qui nos veram lectionem docuerit.