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DELLE DONNE 211

pochi rappresentano un maggior grado di perfezione, in virtù della quale l'amore «da tutte le sordidezze e macchie del terreno corpo espurgato, e in fiamma spirituale trasformato, fino all'intelligibile cielo volando, nelle braccia del Primo Padre felicemente si riposa»1. Codesto cammino ascendente dell'amore dalla sfera del senso a quella dell'ideale, già inteso ed espresso dallo Alighieri2 e dal Petrarca3, è mirabilmente descritto dal Benivieni nelle stanze 6-9 della sua Canzone, a guisa di ritorno sul medesimo cammino che nelle stanze precedenti è descritto l'amore percorrere nel discendere dalla sfera ideale, o celeste, nella sfera sensibile. — Egli è manifesto che in virtù di tali dottrine intorno all'amore in generale, l'amore delle donne, di sua natura sensibile, viene ad essere collocato in una sfera inferiore, nella quale né tutta la vita dell'anima, né la parte più nobile di essa è racchiusa, e infatti il Mirandolano non esita ad accogliere la dottrina pitagorica della imperfetta natura femminile4, ma egli è chiaro altresì che il correttivo dell'amor sensibile nello amor celeste, e la necessità per ogni uomo di nobile intendimento, di congiungere l'uno coll'altro, tendono mirabilmente a sollevare la donna nella stima di sé ed in quella degli uomini, facendone occasione e strumento di maggior perfezione di entrambi.

  1. Ib., p. 73.
  2. Molti sono i passi del Purgatorio e del Paradiso, che qui potrebbero essere citati. Si possono vedere in proposito I primi quattro secoli della letteratura italiana di Caterina Franceschi Ferrucci (Firenze 1856, vol. I, p. 114 e seg.), e Puccianti, La Donna nella Vita Nova di Dante (Pisa 1874).
  3. Lèggevi nella canzone 48 del Petrarca:

    D'una in altra sembianza
    Ci può levare l'alta cagion prima
    Amore, che tutto intende;
    Qua giù in terra n'accende
    Acciò l'alma sormonte
    Di cielo in ciel, della bellezza al fonte.

    La stessa dottrina è pure esposta, se non anche troppo seriamente propugnata da Firenzuola nel secondo discorso Della bellezza delle donne, dal Casoni nella Magia d'amore (Dialogo primo), e da altri secentisti citati più sotto.
  4. Ib., p. 83.