Pagina:Della condizione giuridica della donna.djvu/214

208 DELLA CONDIZIONE GIURIDICA

e sforzali di prendere a modello il cantore di Laura e le sue canzoni.

Fra i predecessori di Dante, basta a convincersi di quanto io dissi dianzi, rammentare Francesco da Barberino, autore dei Documenti d'amore, e del libro Del reggimento e dei costami delle donne1. Anche in quest'ultimo libro, che è veramente uno dei più bei gioielli della letteratura italiana del trecento, la principale interloeutrice e la vera scorta dell’autore è una donna, la quale simboleggia l'onestade; sono poi innumerevoli i passi che rivelano l'alto concetto in cui fin d'allora, ed anzi allora forse anche più che nei secoli successivi erano tenute le donne in Toscana ed in Italia, e quella bella armonia che i più eletti ingegni ravvisavano e sentivano fra la bellezza e l'onestà femminile, fra l'amore delle donne e il rispetto e la dignità dovuta a loro nella famiglia e nella repubblica2

In processo di tempo il risveglio della filosofia platonica contribuì non poco a confermare negli Italiani quel nobile

  1. Francesco da Barberino nacque un anno prima di Dante, ma ambedue i libri citati furono composti prima del 1300, nel quale anno l'Alighieri ebbe la sua visione (V. La Vita di Francesco, scritta da Federico Ubaldini, e ristampata in testa all'edizione del Reggimento delle donne, fatta dal Manzi, Roma 1815, p. XXIX). — L'opera Documenti d'amore è andata perduta; ma ne dà un riassunto Mario Equicola, nella Natura di Amore (Venezia 1587, p. 15 e seg.).
  2. Il Barberino è fedele specchio delle opinioni che correvano al suo tempo circa i pregi e la missione delle donne. Ecco come egli si indirizza a Madonna: «Che senza voi toccare io v’aggia meco, senza vedervi, voi veggia sì chiara, quant'è capace la mia bassa natura; per vostro amor vostra gente mi onori» (l. c. p. 181). Sopra ogni altra virtù il Barberino, nei suoi consigli alle donne di ogni stato, dalle principesse alle servigiali, pone la gentilezza e la modestia custode della castità. (Veggasi fra gli altri passi p. 95, 97, 100, 135, 137). Della castitade dice: «quella che vuol esser donna in magione, nettezza nel cor pone, e vedi come gran cosa è castitade, che le dà signoria e libertade» (ib., p. 135). — Bellissimo esempio di quella ingenua naturalezza e schietta verecondia dei trecentisti è la descrizione della prima notte coniugale (p. 97 e seg.). — La religione è reputata salvaguardia indispensabile della femminile onestà: «amare e temer Dio, ecco la prima cosa; la seconda d'amare e temer dopo Iddio lo suo marito» (ib., p. 143). In pari tempo il Barberino consiglia alle donne di non aver troppa dimestichezza con preti e con religiosi (p. 195), e più ancora di non abbracciar.