Pagina:Della Nuova Istoria.djvu/288

262 ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA

sono Liburne da una città d’Italia dove principiossi a fabbricarne di simigliante forma, e si ritengono veloci al par di quelli mossi da cinquanta remi, sebbene di gran lunga inferiori alle triremi; ora è assai tempo che la costruzione loro andò in disusanza. L’istorico Polibio narra anche di navi a sei ordini di remi, e si pare che i Romani ed i Cartaginesi, guerreggiantisi, di sovente ne profittassero.

Gaine del resto apertosi di forza uno scampo per lo muro lungo nel Chersoneso, locò i barbari in tutta la più elevata piaggia della Tracia ed estendentesi di contro ai luoghi aventi principio da Pario infino a Lampsaco, Abido ed al di là eziandio, giugnendo laddove rendesi più angusto il mare. Frausto, condottevi le navi, giorno e notte va esplorando i conati dei barbari; se non che il duce loro stretto finalmente dalla scarsezza di vittuaglia, comportando a malincorpo una maggior dilazione, tagliati nella selva del Chersoneso travi, li unì accuratissimamente insieme e renduti così acconci al trasporto d’uomini e cavalli vi soprappose gli uni e gli altri, lasciandoli in balla delle onde, non potendosi governare co’ remi o con arte comunque de’ piloti, costruiti essendo in fretta, senza veruno studio e di conformità alla barbarica esattezza.

Il duce, fermo sul lido, sperava onninamente sua la vittoria, quasi che nell’aringo gli avversarj non fossero per mostrarsi pari alle genti di lui in valore. Ma l’accorto Romano condottiero ben conoscendone i pensamenti e congetturato il tentativo, commette ai piloti di allontanare un poco le navi da terra, e vedendo