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quella forma, propria degli uomini meditativi, che ti rivela non solo l’idea, ma come in te nasce, come la si presenta, con esso i sentimenti che l’accompagnano, pregna di altre idee, le quali per la potenza comprensiva della parola intravvedi, ancora senza contorni, mobili, nasciture. Qui sta la vita superiore della forma filosofica, generata immediatamente dal travaglio del pensiero, che mette in moto tutte le altre facoltá, compresa l’immaginazione. In quei tentativi il contenuto scientifico ci sta, non nel punto che tu lo trovi e vi metti sopra la mano, ma giá trovato, divenuto nello spirito un antecedente non esaminato, tolto pesolo e grezzo dalla scuola. La terra si manifesta meglio al coltivatore che al proprietario. Dante sa di avere i tali fondi, ma non ci va, non entra in comunione con quelli, non vive della vita de’ campi, non li lavora: li conosce sulla carta. Rimane una proprietá astratta, senza effettiva possessione, senza assimilazione, un mio che non è me, non è fatto parte dell’anima mia. Non ci è investigazione e non ci è passione, dico la passione che è generata da un amoroso lavoro intellettuale. Il filosofo fora la superficie e si seppellisce nel mondo sotterraneo, dove, come dice Mefistofele, stanno le profonde radici della scienza. Ma qui la scienza è salita sulla superficie, e se ne coglie i frutti senza fatica. Tutto è dato, la scienza con esso le sue prove e il suo linguaggio; si che, ferme e intangibili le parti superiori della scienza, non rimane libera che l’ultima e piú bassa operazione dell’intelletto: distinguere e sottilizzare.

Essendo la scienza base di tutto l’edificio, ne seguitò quella falsa poetica di cui è detto. La letteratura solenne e dotta divenne un istrumento della scienza, un modo di volgarizzarla. E tenne due vie: l’esposizione diretta, o l’allegorica. Né altro fu l’intendimento di Dante nella rappresentazione dell’altro mondo. Come quei filosofi che sotto nome di «utopia» costruiscono un mondo dove sia realizzato il loro sistema, Dante costruisce il mondo allegorico della scienza, dove pur trova modo di esporla in forma diretta nelle sue parti sostanziali.

Egli ha aria di dire: — Volete salvarvi l’anima? venite appresso a me nell’altro mondo; ivi impareremo dalla bocca de’ morti