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a miei giovani 63

nemico, ma come fratello. Ragiona senza pedanteria; ammonisce senz’acerbitá; nel suo rimprovero vi è tanta dolcezza! Mentre il germano affila la spada contro un popolo oppresso, ei gli fa lampeggiare dinanzi l’immagine di Dio, «padre di tutte le genti», al cui cospetto i popoli sono fratelli. Mentre il germano affila la spada, ei gli si presenta tenendo amicamente per mano Teodoro Koemer, diletto da quanti hanno cuore tedesco, il cantore e il guerriero dell’indipendenza germanica. Bel giorno fu quello per il popolo tedesco! Dopo lunga pazienza si leva in armi contro lo straniero entratogli di forza in casa; si ode per i campi risuonare il grido di libertá e d’indipendenza; i governi invitano tutte le nazioni a francarsi dal giogo straniero; nelle battaglie di Lipsia corrono a stormo le genti strette intorno al loro poeta... Il Manzoni raccoglie queste onorate rimembranze e le rimette loro davanti, rimprovero vivente. Cosí la poesia s’innalza al di sopra degli odii e delle collere terrene, prendendo per base la fratellanza universale, l’eguaglianza di tutti i popoli innanzi a Dio: è la musa del Manzoni!

Ciò ch’io vi sono andato toccando non è che il concetto nudo e grezzo della poesia. Non è necessario che un argomento sia concepito in questo o quel modo; Berchet, Leopardi, Koerner, Manzoni lavorano la stessa materia con diverso concetto. Ciò che importa è che stabilito una volta il concetto, l’esecuzione vi corrisponda; il valore estetico di un lavoro procede non dall’idea, ma dalla sua manifestazione. L’idea costitutiva di questa poesia è animata da una libera felice ispirazione? è vinta la sua natura astratta? la forma, perduta ogni cruditá, si è immedesimata con lei?

Miei cari, ora che siamo discesi nel campo estetico, voi sapete il metodo. Voi dovete considerarmi come un condiscepolo; noi formiamo una piccola conversazione; ciascuno dice la sua e discutiamo. Io voglio che voi non istiate lí con la bocca aperta e occhi levati a raccoglier le parole dell’oracolo, con niun altro incomodo che d’imprimerle nella vostra mente. Voi dovete avvezzarvi a pensare col vostro capo, a trovare il vero, a sentire la gioia di averlo trovato voi stessi. Perché la discussione sia