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a miei giovani 55

del Manzoni mi dieno un buon desinare? Filosofia, letteratura, storia! a che prò? per finire in uno spedale? Oibò! io studierò il Codice, farò un bell’esame e sarò fatto giudice. Che bisogno ha un giudice di Dante o del Petrarca? — . Come vedete, è questo un magnifico ragionamento dal punto di vista asinino. E costui non aveva ancora diciotto anni! E parlava giá a questo modo! Crebbe rozzo, salvatico, plebeo; divenne giudice; ed oggi questa bestia togata divide il suo tempo tra le condanne a morte, ai ferri, all’ergastolo de’ suoi stessi compagni, ed i buoni bocconi.

Non credo che sia questo l’ultimo scopo che l’uomo si debba proporre, e che Dio ci abbia data l’intelligenza per provvedere alla pancia, come ha dato gli artigli e le zanne alle belve. Voi siete in un’etá, nella quale, impazienti dell’avvenire, ciascuno se lo figura a sua guisa. Quali sono i vostri sogni? che cosa desiderate voi? Fare l’ingegnere? è giusto: ciò dee servire alla vostra vita materiale. Ma, e poi? Oltre la carne vi è in voi l’intelligenza, il cuore, la fantasia, che vogliono esser soddisfatte. Oltre l’ingegnere, vi è in voi il cittadino, Io scienziato, l’artista. Ciascuno si fa fin da ora una vocazione letteraria. Né vi maravigliate. Poiché la letteratura non è giá un fatto artificiale; essa ha sede al di dentro di voi. La letteratura è il culto della scienza, l’entusiasmo deU’arte, l’amore di ciò che è nobile, gentile, bello; e vi educa ad operare non solo per il guadagno che ne potete ritrarre, ma per esercitare, per nobilitare la vostra intelligenza, per il trionfo di tutte le idee generose. Questo è ciò ch’io chiamo vocazione letteraria; e voi m’intendete, o giovani, voi, ne’ quali l’umanitá ogni volta si spoglia delle sue rughe e si ribattezza a vita piú bella.

Ben so che molti oggi non hanno della letteratura la stessa opinione. Lascio stare coloro che ne fanno una mercanzia e dicono: — In un secolo industriale e commerciale siamo per nostra disgrazia letterati, facciamo bottega delle lettere — ; e vendono parole, come altri vende vino o formaggio. Non vo’ profanare questo luogo, né spaventare le vostre giovani menti, mostrandovi nudo questo meretricio traffico dell’anima. Ben vo’ parlarvi di alcuni altri. A quello stesso modo che certi sostitui-