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«fedra» di racine i5

la sua passione, magnifica di parole, rimane vuota e oziosa, senza valore drammatico; i suoi sfoghi d’amore rimangono conversazioni idilliche, tra il galante ed il sentimentale.

Ma ecco che cosa Racine potrebbe rispondere. — Concedo che il mondo drammatico che io vi presento, preso nel suo insieme, è un morto aggregato; che alcune parti sono squallide, altre ripugnanti; che l’antico vi sta, perché ve l’ho trovato e non potevo toglierlo, vi sta incadaverito; che antico e moderno non è abbastanza fuso e formato, si che sia un tutto armonico. Non voglio discutere: concedo tutto questo. Ma io posso farvi tacere con una sola parola: ho creato Fedra! —

E Racine ha ragione. Il significato della sua tragedia non è in una vasta totalitá, in cui tutt’i personaggi conservano un valore assoluto, come in Euripide, ma è tutto in un solo personaggio, con cui e per cui esistono gli altri. Questi sono frammenti di uomini, che hanno tanto di vita, quanto basti a dar risalto a questa o quella qualitá del personaggio principale. Ippolito e Arida si debbono amare, perché in Fedra si possa mostrare la gelosia; l’interesse poetico del loro amore è nell’effetto che produce in una terza persona. Teseo deve morire e risuscitare, perché ciò è necessario allo sviluppo della passione di Fedra. Vi sono poeti che anche a questi accessori sanno dare una certa vita propria, come Shakespeare; Racine li ha trascurati: e che importa? Egli ha creato Fedra; e, poiché la sua tragedia non è fondata sulla vasta concezione greca, poiché essa è tutta e solo in Fedra, egli ha fatto un capolavoro.

Ci sono alcuni che pongono la bellezza d’un carattere nella sua concezione astratta, ed inarcano le ciglia, quando ci trovano entro qualche cosa di nuovo e di profondo. Ma inventare un carattere o una situazione lo possono anche quelli che non sono poeti: Leibniz, che non era poeta, ha inventato un intero poema epico. Non solo quelli che non sono poeti possono inventare un carattere, ma possono ancora costruirlo, cioè a dire determinare le diverse parti e porle l’una appresso l’altra: fin qui è meccanismo. Se ci aggiungi un po’ d’immaginazione, si che a questa costruzione artificiale si appicchi quello che i critici