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denza guelfa. La quale s’introdusse in Italia col ritorno degli antichi governi, con la signoria ghibellina nell’Alta Italia, con la reazione religiosa ed il romanticismo poetico. Tante e cosí straordinarie vicissitudini aveano potuto solo render di nuovo possibile un tale fenomeno. In Italia, appunto per la vicinanza del papato, il razionalismo francese del secolo decimottavo avea messe profonde radici fra i dotti; su questo campo, in quasi tutti gli Stati italiani, governo e letteratura prima della rivoluzione si avevano data la mano. Aggiungi che tutti i grandi italiani, che congiungevano con l’amor della patria senno ed esperienza politica, erano stati sempre antipapali, come Dante e Machiavelli. L’uno desiderava un capo ghibellino straniero, l’altro era tenero degli ordini veneziani, certo antipapali. Da costui fino ad Alfieri ci ebbe appena in Italia un pensatore politico cosí risoluto. La lettura delle opere di Machiavelli accese in Alfieri quel sentimento politico, di cui s’informarono i suoi lavori letterarii, e che egli travasò tutto in due libri Della Tirannide scritti di un getto nel i777. Se Machiavelli stimò male necessario a’ suoi tempi un dispotismo transitorio, questo destò in Alfieri tutto lo sdegno di un’anima libera, e con la rigiditá di un carattere, che era nemico di tutte le vie mezzane, osò di dire egli primo, che questa tirannide aveva troppo lungamente pesato sulla sua patria. Nella qual tirannide comprese pure il papato, e ciò che un italiano di rado si attentava a dichiarare, non che ad altri, a sé stesso, egli bandi pubblicamente: — Che la religione cattolica è incompatibile con la liberta politica, e che i popoli del nord si apersero via a libertá per avere scosso da sé quel giogo. — [Non] cansò la quistione del modo che si ha a tenere per sottrarsi alla tirannide. Nella sua risposta in brevi parole ci fa presentire le tendenze del secolo decimonono. Il popolo intero dee innanzi tutto «sentire» la tirannia, la quale si conserva solo perché esso la vuole e l’accetta, e solo può essere diradicata quando tutti o i molti non la vorranno e non l’accetteranno piú. Ora egli confessava «piangendo» che quest’essa è sola la via, lenta, ma la sola efficace. Sconfortava perciò dal cospirare prima che l’odio della tirannide non fosse