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48 primo corso tenuto a torino: lez. vii


concetto stesso che informa quel mondo poetico, non vedete che l’allegoria è distrutta, che l’altro mondo è il concetto non figurato, ma effettuato, che prenderlo allegoricamente è prenderlo alla lettera, che tra i due sensi vi è identitá, non somiglianza? Resta dunque che per allegoria intendiate non un concetto astratto, ma realtá, di cui crediate l’altro mondo figura: ciò è piú logico, ma non meno assurdo. Cosi, per tacer d’altri, alcuni sono d’opinione che Dante sotto il velo dell’altro mondo abbia voluto far la storia dell’umanitá; concetto gratuito, postumo, panteistico, appiccato alla Divina Commedia dal pensiero moderno. L’umanitá, considerata come l’eterna idea del mondo, vivente nella specie, con indefinito progresso verso il bene, l’umanitá come qualcosa di sostanziale e d’impersonale, che abbia in sé il suo ultimo scopo, è fuori del concetto cattolico, fuori del tempo e dello spirito di Dante. Egli non ha innanzi a sé che individui, la cui storia finale è in un altro mondo: questo ha voluto egli rappresentarci, cristianamente, scientificamente, seriamente. Se vogliamo intendere gli scrittori, poniamoci nel loro tempo e nelle loro idee.

Ma se l’altro mondo ed i personaggi che lo abitano sono da prendere nel loro senso reale e diretto, può affermarsi il medesimo di Dante e di tutti coloro che lo aiutano nel suo fantastico viaggio, come Virgilio e Beatrice? Nessuno dirá che questi sieno simbolo di altri esseri, come la Lupa della selva e il Grifone del Purgatorio: rimane dunque che sieno segno di concetti astratti, come il Leone della forza, il circolo dell’eternitá, ecc. Dicono in effetti che Dante sia simbolo dell’uomo, Virgilio della Ragione, Beatrice della Teologia, ecc. E sta bene. Ma non istá qui il punto. Dante, Beatrice, Virgilio, Matilde, S. Bernardo, Lucia, ecc. sono puri segni del concetto, spogliati di ogni qualitá che non risponda a quello, di modo che essi ed il loro concetto rimangano estrinseci l’uno all’altro, figura e figurato? Ovvero il concetto è divenuto loro, si è individuato in loro, ha preso in loro tutti gli accidenti, tutta la libertá della persona? Nel primo caso abbiamo l’allegoria; e nel secondo caso abbiamo la vita, abbiamo la poesia: il concetto è calato nel suo