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vittoria del genio sulla critica 43


costruire un’allegoria, ed eccoti fuori una poesia; ha in mente una personificazione, e sotto la penna gli esce una persona. La Teologia diviene Beatrice, la Ragione diviene Virgilio, l’Uomo diviene Dante Alighieri, esseri vivi e compiuti che hanno infiniti lati proprii, indipendenti dal concetto, di cui dovrebbero essere simboli. Il simile è di Caronte e di Cerbero e di Catone e di S. Bernardo e di quanti personaggi è stata feconda la fantasia dantesca.

In tanta pienezza di realtá dove trovare l’allegoria? E qual maraviglia che la stessa figura significhi questo per un cementatore e questo per quell’altro? Qual maraviglia che in tanta ricchezza e diversitá di particolari si trovino fiella stessa figura argomenti per provare la veritá di questa o di quella interpretazione? Se ponete mente a quel particolare, il leone della selva significa questo; se ponete mente a quell’altro, il leone significa quest’altro: onde l’eterno battagliare de’ comentatori che non è riuscito né può riuscire a nessuna valida conclusione: la loro disperazione è il trionfo di Dante; egli ha sigillato il suo pensiero con sette suggelli; l’idea è tutta calata nella realtá della vita. Mirate quella statua egizia, quella persona d’uomo col corpo di leone: voi potete affermarmi con sicurezza: — Significa questo. — Mirate quella statua greca, quel Giove di Fidia, quell’Apollo del Belvedere: guardatevi dall’imitare Creuzer, dal cercarvi entro un’allegoria; voi volete spiegarmela, e me la distruggete: quell’armonica bellezza è cosa viva, ed il suo significato non è nella natura delle sue varie parti, ma nella stessa bellezza, sua ragione e sua vita. Le figure dantesche non sono il senso letterale, la morta lettera, che abbia fuori di sé la sua spiegazione. Ciascuna figura porta dentro di sé il suo pensiero: i tre mondi, presi nel senso proprio, hanno in se stessi il loro compiuto significato; e quivi, quivi solo, è la poesia. Onde poniamo pure che i comentatori si accordino in una comune allegoria, cosa piú desiderabile che possibile, certo ciò varrebbe a spiegarci quel passo oscuro, quel verso sibillino, quel particolare indefinito, che non concordano col senso letterale e che hanno attinenza con qualche altra cosa rimasta nella mente di