Pagina:De Sanctis, Francesco – Lezioni sulla Divina Commedia, 1955 – BEIC 1801853.djvu/365


esposizione critica della divina commedia 359


in acerba opposizione col suo tempo, ed il foco dell’ira rende terribilmente ingegnosa la sua fantasia.

Dante è la sintesi vivente de’ tre mondi, i quali hanno in lui come in uno specchio la loro riflessione ed unitá. Egli non è solo spettatore, ma attore: smarrito nella selva dei vizi e degli errori, contempla lo spettacolo della caduta dell’uomo dopo la colpa d’origine; indi, passando nel luogo del pentimento, i peccati mortali incisi sulla sua fronte dalla spada della divina giustizia sono cancellati ad uno ad uno, e, rinvigorito dalla divina grazia, ei lava col pianto i suoi falli, e, pentito e confesso, giunge di grado in grado alla sua compiuta redenzione. Innalzando l’individualitá a significazione generale, vediamo in Dante espressa la stessa vita umana nella sua esplicazione terrestre, cioè nel suo triplice stadio di corruzione, d’espiazione e di redenzione: cosí nel poema dall’estremo grado dell’errore, del male e del brutto, cioè dall’ultima bolgia infernale, si passa nello stato di lotta tra’ contrari, il quale dualismo s’innalza a poco a poco alla sua idealitá assoluta, a veritá, a virtú, a bellezza. Il che non rimane giá una fredda astrazione, ma diviene persona viva nelle figure tanto poetiche di Dante, di Virgilio, di Beatrice, di Matilde, della Vergine. Onde potrebbe parere a prima giunta che Dante sia il protagonista del poema, e che l’azione sia il viaggio ch’ei fa per la sua redenzione; ma qui appunto è la differenza tra la Divina Commedia e il Faust, fondati generalmente sullo stesso concetto. Dante e Faust contemplano entrambi le diverse forme della vita, e pervengono alla loro perfetta liberazione; se non che nel Faust accanto all’obbiettivo individuato con sí ricca personalitá l’elemento subbiettivo è svolto con quelle larghe proporzioni, che consentiva all’autore del Werther la progredita civiltá; sicché per la piena esplicazione della sua intrinseca vita Faust è il vero protagonista dell’azione. Ma questa poesia intima, come oggi la dicono, quest’analisi profonda delle contraddizioni e de’ tumulti del cuore umano non è accomodata né al genio dantesco, né all’indole della poesia primitiva. Nella Divina Commedia Dante sparisce innanzi alla grandezza della visione, sulla quale si rivolge principalmente l’attenzione del