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e con la dignitá della convinzione: talché spesso ci sentiamo rapire dal luogo ov’è collocata l’azione e ci troviamo nel bel mezzo d’Italia tra le tempeste ed il fremito della pubblica vita. Il che ha indotto alcuni a rimpicciolire le proporzioni della Commedia e rinchiuderla nell’angustia e nella prosa di uno scopo politico, quasi tanto alta invenzione non sia altro che un mezzo meschino ed un’arma codarda, di cui siasi valuto il poeta a conculcare i suoi avversari.

L’elemento politico non è giá il sostanziale, ma solo un momento dell’universo dantesco, porgendo il lavoro per la sua forma liberissima facile occasione all’autore di manifestare le sue idee e le sue predilezioni: di che egli ha usato ed abusato largamente. Certo i suoi giudizi, né le sue opinioni sono sempre giuste: ché egli pure avea in sé di quel di Adamo, e pensò e senti secondo i suoi tempi. Ma che fa?

La Commedia non è scienza, né storia, ma poesia. Sotto questo rispetto ben ci ha allusioni personali e poco felici allegorie, che dovettero aver molto favore a quei giorni e che sono la parte accidentale e transitiva del suo poema. Ma piú spesso egli guarda la vita da quell’altezza, alla quale ha innalzato il subbietto, e, spettatore dell’avvenire, tuona e folgora con la dignitá di sacerdote e di profeta; anzi di poeta. Altro è il concetto che Dante ha dell’officio della poesia, del quale sente l’orgoglio ed accetta il pericolo: ond’è che sovente l’indignazione dell’uomo offeso s’innalza in lui alla solenne autoritá del giudice, e la transitoria realtá all’immortalitá dell’ideale.

Il perché, quantunque quelle passioni e quelle opinioni abbiano oggi perduto il loro significato particolare e relativo, non pertanto è rimasto vivo il sostanziale di quegli accidenti: di che possiamo allegare ad esempio la digressione sulle condizioni d’Italia ai suoi tempi e le sue gravi parole a Niccolò III. D’altra parte la passione ond’è infiammato dá alla poesia la propria impronta dell’uomo e del tempo, senza la quale ella non ha la sua incarnazione perfetta.

Scontento di tutto e di tutti, segregatosi dalle parti e bollente di collera per nuove ingiurie e per fallite speranze, egli è