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estetica dello schopenhauer 355


Dante. La persona tipica è perciò non ancora l’individuo, anzi è la negazione di quello, perché dee essere concepita come species rei, e non come cosa esistente nel tal tempo, nel tal luogo e nelle tali relazioni, che è a dire come individuo. È la negazione dell’individuo, e nondimeno dee prendere faccia d’individuo, non potendo la specie essere rappresentata come specie. Ne nasce l’individuo modello, un individuo astratto, nel quale il differente scompare, e rimane solo il comune. Qui è l’imperfetto, il manchevole di questa forma, non ci è vera unitá. L’individuo ci sta come un semplice mezzo di rappresentazione; l’idea rimane un generale, tfn non-individuo; la forma la prende ad imprestito, non è la sua forma, ed in luogo di adagiarvisi e nascondervisi, tende continuamente a spiccarsene ed a mostrarsi. Cosi il Tasso del Goethe è un prestanome, la copia di una idea, che se ne stacca visibilmente, e spande per entro il componimento la freddezza dell’astrazione.

Gli estetici moderni credono di aver trovato nel tipo la base della poesia, ciò che la distingue dalla pura scienza e dalla pura veritá. E il tipo è divenuto il criterio del critico e il modello del poeta. Il critico, quando gli si fa innanzi un personaggio poetico, lo scioglie immediatamente in tipo e spesso in concetto. Il poeta guarda l’oggetto con occhio di critico, lo analizza, distingue il permanente dal transitorio. Il permanente si scioglie dall’individualitá e gli si presenta in una forma generale, come tipo; l’oggetto che volea rappresentare, è scomparso, è ito a confondersi nel mare dell’essere, nella generalitá del suo tipo, vale a dire è morto. Avendo ora il poeta innanzi non piú l’individuo, ma il tipo, lo esamina, lo determina, ne fa il letto di Procuste, e vi accomoda a viva forma l’oggetto, aggiungendo e tagliando. In questo individuo artificiale, dove tutto è predeterminato, come in un orologio, hai mutilazione ed esagerazione. Quello che ne è risecato, e che il costruttore chiama l’accidente, l’indifferente, il ripugnante ecc. solo perché si trova fuori del suo modello, è pur quello in cui que’ caratteri generali hanno il calore della vita. E come il tipo non si trova mai tutto intero in nessun individuo, ed il poeta vuol pure porvelo tutto, insieme con la mutilazione hai l’esagerazione; ciò che vi è, si trova lí accumu-