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estetica hegeliana 34i


fico, è fuori dell’estetica; perché nell’estetica l’idea ha giá oltrepassata se stessa, non esiste piú; ciò che esiste, è la forma. Il poeta nel caldo dell’ispirazione vede immagini, fenomeni, forme, e le vede non come velo o manifestazione d’idee, ma come forme, cioè belle o brutte. Vede il mondo giá formato e in azione, e non sa in virtú di quali leggi generali, di qual metafisica abbia preso quella forma ed operi a quel modo. Domandate ad Omero e Virgilio, a Shakespeare ed all’Ariosto qual è l’idea del loro mondo; non lo sanno. Ciò che sanno, è quello che veggono, la vita in atto; caratteri, passioni, sentimenti, istinti, movimenti, linee, figure, idee, # sono in sé delle astrazioni; il poeta rappresenta oggetti particolari in certi stati o momenti della loro esistenza, quello che sono o paiono o fanno. Certo non possono essere o parere o fare che in loro non compariscano caratteri, sentimenti, idee, figure; ma appunto perché compariscono, sono non piú l’idea, ma la forma, non piú il generale, ma il particolare. Hegel ammette queste veritá, e, per accomodarle al sistema le altera. Perché, come il suo mondo è l’esistenza dell’infinito nel finito, come il suo spirito è il trasparire dell’infinito dal finito, cosí il bello per lui è l’esistenza dell’idea nella forma, ciò che chiama l’ideale. Ora l’esistenza dell’idea nella forma ti mette innanzi due termini distinti, l’uno come contenente e l’altro come contenuto, de’ quali il contenuto non solo è, ma dee disotto al fenomeno trasparire come il sostanziale. Cosi il particolare di Hegel è un velo del generale, la sua forma è l’apparenza dell’idea. Il suo buon giudizio lo ha preservato dalle conseguenze ultime di questa teoria; né è a dire, con quante cautele ed avvertenze si sforza di preservarne i lettori. E spesso ripete, che in poesia il generale sta come anima, che move e fa tutto, essa invisibile e impalpabile, presente in tutte le parti senza essere in alcuna; che il generale non dee comparire, ma trasparire; che solo il particolare dev’essere espresso. E piú che questo, mostra la buona via col suo esempio: poiché questo filosofo rigido sotto apparenza algebraica nasconde un sentimento dell’arte piú caldo e piú profondo, che non trovi in tanti cicaloni da’ punti ammirativi. Ma che vale? Data la spinta, non ci è ritegno. Il sistema ha fruttifi-