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IL PURGATORIO

Lezione VI

[L’elemento satirico; l’episodio di Sordello.]


Poiché nel mondo soprannaturale immaginato da Dante non vi può essere azione, si comprende di quanta importanza sono le impressioni, unico modo che abbia il poeta per manifestare i caratteri e le passioni. Le anime innanzi alla visione non solo pensano ma sentono; e sentendo si mostrano piú poetiche che pensando. Il loro sentimento non è l’espressione delle passioni di cui sono purificate, ma una reazione contro di loro. Sono uomini dabbene, che dall’alto della loro virtú fulminano i vizii. Onde all’elemento descrittivo e didascalico si aggiunge l’elemento satirico. Il fondo della satira come della commedia è la realta, un complesso di particolari di costumi e di allusioni, che sono proprie di un tempo e che muoiono con quello. Onde qui sopratutto vi è una parte, che muore, come nelle commedie di Aristofane e di Molière. Una poesia, la quale si ristringe nei termini della realtá, muore con quella. E però il poeta deve sempre cogliere nel particolare la parte ideale ed umana, che si riferisca cioè all’umanitá e non alla tale o tale societá. P. e. è giá morto quel verso di Dante:

                                    La vendetta di Dio non teme suppe;