Pagina:De Sanctis, Francesco – Lezioni sulla Divina Commedia, 1955 – BEIC 1801853.djvu/252

246 secondo corso tenuto a torino: lez. x


io dico impropriamente; poiché come in natura niente muore e tutto si trasforma; cosí in questa magnifica sintesi poetica la vita anteriore non muore, ma innalzandosi ad una vita superiore cessa di essere ella tutta la vita, come in prima, e diviene una parte, un momento di quella. Cosi la carne cessa di essere il tutto, come nella vita infernale, e diviene un momento della vita purgante. L’anima non appartiene piú alla carne, ma ella l’ha avuta una volta in sé, e se ne ricorda; la carne non è piú una realtá, un potere; ma non perciò va via; ella rimane come ricordanza: ed è sotto questo nuovo aspetto che noi dobbiamo studiarla. Passata la porta, troviamo sette gironi, corrispondenti a’ sette peccati mortali ne’ quali l’anima permane per espiare il suo fallo, insino a che solva le schiume della coscienza, come dice Dante. E vien netta di peccato, quando contrae abitudini contrarie alle peccaminose della vita terrestre, esercitandosi a rammentare colle sue compagne ora le colpe ora le virtú umane: ricordano le colpe per giudicarle e condannarle; ricordano le virtú per compiacersene ed innamorarsene. Quel ricordare le colpe non è se non l’inferno che ricomparisce in purgatorio per esservi giudicato e condannato; quel ricordare le virtú non è se non il paradiso che preluce in purgatorio per esservi desiderato e vagheggiato: l’uno vi sta come rimembranza, l’altro come desiderio. Cominciamo dall’inferno, cioè dal peccato.

Il peccato riapparisce nel purgatorio o ricordato alle anime, o intagliato e figurato; due modi, che hanno lo stesso fondo poetico, la ricordanza, e la stessa forma poetica, il descrittivo. La ricordanza tiene in sé chiusi due momenti, il passato ed il presente; il passato non quale apparve nel momento che avvenne, ma quale appare ora a’ cangiati occhi dell’uomo pentito. La poesia dunque qui consta di due elementi, del fatto passato e della impressione presente:

                                    Accusiam col marito Safira:      

«col marito Safira» vi dá il fatto; «accusiamo» vi dá l’impressione; il tutto in una forma ancor grezza, in una semplice