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poesia, scienza ed eloquenza 2i5


la forza la realtá attutano in noi l’immagine del diritto: ciascuno si stringe nelle spalle:

                                    Che giova? Siam nati a servir.      

Quegli uomini che il Berchet dipinge si bene, finiscono col credere natura la cosa piú innaturale del mondo. Or queste immagini, che offuscate ribalenano solo a quando a quando dinanzi agli uomini e prenunziano le ore della risurrezione, sono il culto, l’adorazione, il mondo da cui è circondato l’uomo d’ingegno, il prisma attraverso al quale si coloraci mondo volgare e si ringiovanisce e rinsanguina. E son queste le immagini che risveglia in Dante lo spettacolo del papato scaduto, fatto indifferente a’ suoi contemporanei e che egli ha giá cacciato dalla sua indifferenza, spingendolo all’estremo del brutto. La simonia risveglia in Dante la santitá delle cose divine, il pontificato le indulgenze, che si debbono concedere e sposare al merito, e si vendono e si prostituiscono al denaro; e la simonia esce fuori ribattezzata con nuovo vocabolo e si chiama adulterio. Il simoniaco risveglia in Dante l’immagine di Cristo e degli Apostoli, i tempi aurei della Chiesa primitiva. Il papato che per Niccolò è un vestirsi del gran manto, risveglia in Dante l’immagine ideale del papato con le simboliche chiavi; la rappresentazione di Dio in terra, che lui empie di riverenza, egli la fa rispettare anche in un uomo che si chiami Niccolò III. La Chiesa fatta meretrice de’ re risveglia in lui l’antica Chiesa, gloriosa, «fin che virtude al suo marito piacque». Vi è qui una continuata antitesi tra quello che il poeta vede e quello che sente: tra la vil prosa che gli è innanzi ed il sentimento del bello suscitatosi in lui. Contrasto tanto piú bello quanto meno sviluppato, come quando scoppia dal ravvicinamento di due parole, che stanno insieme nel fatto, e ripugnano e cozzano innanzi all’umana coscienza, come: «calcando i buoni e sollevando i pravi», «fatto v’avete Dio d’oro e d’argento»; ripugnanza istantanea che produce subito una viva impressione. Contrasto anche piú bello, quando lampeggia in una sola parola di doppio contenuto, come