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i94 secondo corso tenuto a torino: lez. iv


ranno senza rossore, anzi con un’aria di vanteria: — Io ho ucciso — ; ma nessuno vi dirá: — Io ho rubato. — Nell’inferno egli si crede innanzi a sconosciuti ed oscenamente tripudia della propria degradazione, quando si vede riconoscere da Dante, quando si trova alla presenza di un toscano colto in quell’atto bestiale, colto nelle bolge de’ ladri e scoperto per ladro. Non se l’aspettava, non era in guardia; e l’uomo si mostra a suo dispetto, ed un subito rossore monta su quel viso ineducato a vergogna. Ritorna l’uomo; ma è un lampo: sottentra il pentimento, il dispetto di aversi dovuto mostrare uomo, di aver dovuto arrossire innanzi a Dante, e se ne vendica da suo pari, annunziandogli con grandezza di stile profetico la sconfitta de’ Bianchi, la rovina del suo partito: — «E detto l’ho, perché doler ten debbia». — Vanni Fucci è scaduto per poco dal suo piedistallo di bestia, e sente il bisogno di riabilitarsi, e ricuperata la sua prima audacia esce in un tratto, che lo ricolloca più alto sul suo piedistallo. Questo atto inaudito fa esclamar Dante:

                                         Per tutti i cerchi dell’inferno oscuri
[Non vidi spirto in Dio tanto superbo,
Non quel che cadde a Tebe giú da’ muri.]
     

Vanni Fucci risveglia in lui Capaneo. E qui potrebbe domandare il lettore: — Perché non ci ha egli rappresentato Vanni Fucci con la stessa magnificenza? Perché Capaneo è sf grande, e Vanni Fucci che fa lo stesso è si piccolo? — Capaneo è fulminato da Giove per la sua superbia; ma il fulmine ha ucciso il suo corpo non la sua anima, che serba tutta la sua fierezza; e nelle sue parole trovi alcun che di dispettoso, ma niente di basso e di plebeo: tutto vien nobile e grande. In Vanni Fucci l’intenzione è la stessa; ma la forma è piú che plebea, è oscena: egli fa le fiche a Dio: diversa rappresentazione, diversa impressione. Capaneo desta l’indegnazione di Virgilio, che gli si volge con eloquenti parole; Dante non degna Vanni Fucci pur di una parola, ed esprime la sua impressione indirettamente. Onde tanta diversitá di rappresentazione e d’impressione? Giá, perché l’in-