Pagina:De Sanctis, Francesco – Lezioni sulla Divina Commedia, 1955 – BEIC 1801853.djvu/189


maestro adamo i83


repugni e reagisca e si rivolti contro quello spettacolo; e il riso la collera lo schifo il torcer degli occhi il protender delle braccia non sono che modi diversi, ne’ quali si esprime questo sentimento, che la negazione di esso fa suscitare in voi e che reagisce. È il bello suscitato dal brutto, l’armonia del mondo che esce dal caos, e l’impressione non corrispondente alla rappresentazione, ma in reazione con quella, ed è in questa reazione che è posta la poesia. Immaginate quattro paltonieri, buffoni plebei, cosí compiutamente plebei, che non ne abbiano coscienza: nessuno dirá, dell’altro: «Tu sei un paltoniere»: essi si ammirano e si congratulano l’uno con l’altro. La bestia ignora la bestia ed il vile ignora il vile. Per dire: «Voi siete paltonieri», bisogna che sia tra loro una persona seria, nella cui anima generosa quel brutto intoppandosi riconosca se stesso e si trasformi e diventi il suo contrario. E in Malebolge la persona, in cui il brutto riceve il battesimo di poesia, è Dante, poeta e spettatore. Come poeta, egli descrive in modo il brutto che generi di per sé una reazione nell’animo del lettore. Come spettatore, egli è uomo di alto animo, contemplatore indegnato di quelle bassezze; e la sua indegnazione trabocca in orrende parole. Al quale ufficio egli è tanto piú acconcio, in quanto non ci si pone come un uomo straordinario, che voglia imporre le sue impressioni al lettore. Virgilio è la intelligenza elevata, che corregge in Dante gl’istinti umani che egli ha comuni con noi. li Virgilio che lo corregge quando egli sente pietá nel vedere il viso umano travolto in sulle spalle; o quando egli porge orecchio alle ignobili querele di Sinone e maestro Adamo. Questo suo rimaner sempre uomo ce lo concilia, e rende meno sospette le sue impressioni, e fa che elle giungano a noi, umili mortali come lui, in tutta la loro efficacia. Vediamo ora le diverse specie di brutto, e la reazione che nasce in Dante, poeta e spettatore.

Ciascuno ha nella mente un archetipo, un tipo, un modello, secondo il quale giudica delle opere di natura e di arte; e quando vi è disformitá, si dice: — Vi è mancamento o difetto. — Ma i difetti sono cosí comuni, che il perfetto è una eccezione; e nella